domenica 22 aprile 2012

RISOTTO #INTHEFOODFORWINE: TARASSACO, CAPESANTE E ZAFFERANO

Ok, lo faccio!!!
Quando ho visto il contest In the food for the wine nel blog di Gaia ho deciso: partecipo!
Ratatouille è un blog nato da appena due mesi, ancora tutto da sistemare ma ogni tanto bisogna pur buttarsi no?! e allora buttiamoci.
Obiettivo chiaro: abbinare ricetta e vino. Ok pronti, partenza, viaaaaa

Scegliere l'etichetta all’interno del sito di Fernando Wine è stato facile: Brolettino Lugana Ca' dei Frati. Se non l’avete mai assaggiato dovete proprio provarlo! Un vino fresco ma deciso, che sa di frutta matura e che ben si sposa con questo piatto che ho creato appositamente per il contest. 





E’ la stagione delle erbette primaverili e il mio giardino offre una significativa (diciamo pure che è infestato) quantità di tarassaco: da bambina snobbato perchè amaro, oggi amato per il suo sapore deciso... come cambiano i gusti!!! E quindi in questa strana stagione che ha anticipato a marzo il caldo e ha riservato ad aprile la neve ho scelto di abbinare il tarassaco ad un primo piatto tipicamente invernale, il risotto. Capesante e zafferano aggiungono colore, sapore ed eleganza rendendo questa ricetta davvero appetitosa. L’abbinamento con il Brolettino è, a mio parere, indovinato.




Non aggiungo altro, condivido la ricetta e attendo i vostri commenti


RISOTTO #INTHEFOODFORWINE: TARASSACO, CAPESANTE E ZAFFERANO
per due persone
180 gr riso carnaroli
4 capesante
400 gr tarassaco lavato (fiori compresi)
mezza bustina di zafferano
mezza tazzina di brandy per flambare (facoltativo)
due scalogni
uno spicchio d'aglio
brodo vegetale qb
olio
sale
pepe
burro

Il lavoro più lungo è quello di raccogliere il tarassaco (che dalle mie parti si chiama “pissacan”), pulirlo dalla terra e lavarlo... munitevi di un coltellino, un cestino e tanta pazienza (in alternativa va bene anche il fruttivendolo di fiducia ma volete mettere la soddisfazione di far da sè?!!).


Nel frattempo preparate il brodo vegetale e mettete a bollire una pentola d’acqua nella quale andrete a sbollentare per 3/4 minuti il tarassaco.
In una padella soffriggete uno scalogno e l'aglio (quest'ultimo poi va tolto), aggiungete le erbe scolate, salate e portate a cottura per circa 5/7 minuti, alla fine aggiungete un po’ di pepe.

Consiglio di preparare anche le capesante prima di iniziare con il riso: quindi staccate il mollusco dalla conchiglia e saltatelo in una padella con un po’ d’olio (2/3 minuti), flambate con del brandy (operazione non indispensabile ma che aggiunge una nota si sapore e vi farà fare un figurone con chi assisterà all’esecuzione del piatto). Ora mettete da parte due capesante e le due rimaste tagliatele a pezzetti piccoli.






Veniamo al risotto: in una casseruola, preferibilmente di rame, fate appassire a fuoco lento lo scalogno rimasto con un filo d’olio, aggiungete il riso e fate tostare alcuni minuti mescolando.
Ora iniziate ad aggiungere il brodo bollente, lentamente e poco alla volta, facendolo asciugare prima di aggiungere la quantità successiva e (se vi piace il risotto ben legato) senza smettere mai di mescolare: questo continuo movimento permetterà all’amido di fuoriuscire dal riso rendendolo più “cremoso”.


A metà cottura circa aggiungete lo zafferano diluito in una tazzina di brodo.


A 5 minuti dalla fine aggiungete il tarassaco e portate a cottura.


A fine cottura aggiungete qualche fiocco di burro e le capesante a pezzetti, mescolate e chiudete con un coperchio: 5 minuti di sacro riposo per permettere ai chicchi di uniformarsi. 
Questo è il momento di aprire il Brolettino che avevate tenuto rigorosamente al fresco e versarne due bicchieri.


Impiattate usando come contenitore del risotto la conchiglia lavata ed asciugata della capasanta e aggiungete il mollusco tenuto da parte.
Servite e gustate... riso e vino!

2 commenti:

  1. ciao robi,grazie per la ricetta! io sono una fan del tarassaco e di solito lo mangio in insalata anche se è bello amaro!!!

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    1. Ciao Gaia, grazie a te. Io lo amo soprattutto cotto, mi riporta indietro negli anni, quando a prepararlo era mia nonna. Nel risotto l'amaro non è eccessivo, anzi, direi che è un gusto deciso ma piacevole. Se la farai attendo il tuo parere.
      ciao

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